Storia della Chiesa
La Legge


“‘La Legge’”, Rivelazioni nel contesto (2016)

“‘La Legge’”, Rivelazioni nel contesto

La Legge

DeA 42

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La fattoria di Isaac Morley

“Abbiamo ricevuto le leggi del Regno, da quando siamo arrivati qui”, scrisse Joseph Smith a Martin Harris nel febbraio 1831, “e i Discepoli in questi luoghi le hanno ricevute con gioia”.1

Joseph si trovava in Ohio da meno di un mese quando scrisse queste parole a Martin Harris, il quale era ancora a Palmyra, nello Stato di New York. Prima che lo stesso Joseph si trasferisse dallo Stato di New York, il Signore gli diede il comandamento di radunare la Chiesa in Ohio e promise: “Là io vi darò la mia legge”2 Poco dopo l’arrivo di Joseph a Kirtland, egli ricevette la rivelazione promessa, che nei primi manoscritti recava il titolo: “Le Leggi della Chiesa di Cristo”. Ora, essa è canonizzata come Dottrina e Alleanze 42:1–73.

In quel momento, la Chiesa aveva urgente necessità di questa rivelazione. Al suo arrivo in Ohio, Joseph vide che i Santi del luogo erano sinceri, ma anche confusi riguardo all’insegnamento biblico secondo cui i primi cristiani “era[no] d’un sol cuore e d’un’anima sola; né v’era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva, ma tutto era comune tra loro” (Atti 4:32).

Molti convertiti della Chiesa in Ohio erano membri di un gruppo denominato “La famiglia”, una comunità che condivideva la casa e la fattoria di Lucy e Isaac Morley nel tentativo di essere veri cristiani. Sebbene le loro intenzioni fossero in armonia con il resoconto, appena ricevuto dallo stesso Joseph relativo alla Sion di Enoc — il popolo che aveva raggiunto la condizione ideale di essere “di un solo cuore e di una sola mente” e aveva eliminato completamente la povertà (Mosè 7:18) — il profeta notò che i convertiti dell’Ohio seguivano pratiche lesive del libero arbitrio, dell’intendenza e della responsabilità individuali, anche se stavano “cercando di fare la volontà di Dio, per quanto la conoscevano”.3 Di conseguenza, secondo le parole riportate nella storia di Joseph Smith, i convertiti erano “diretti molto rapidamente verso la distruzione, per quanto riguarda le cose temporali, poiché dalla lettura delle Scritture avevano ritenuto che ciò che apparteneva a un fratello appartenesse a qualunque altro fratello”4.

Poco dopo l’arrivo di Joseph in Ohio, il Signore rivelò che “mediante la preghiera della fede voi riceverete la mia legge, affinché possiate sapere come governare la mia chiesa”5. Pochi giorni dopo, Joseph riunì diversi anziani e, “in possente preghiera”, chiese al Signore di rivelare la Sua legge, come era stato promesso.6

“Consacra parte dei tuoi beni”

La rivelazione ricevuta da Joseph in risposta alla preghiera sosteneva il primo grande comandamento, di amare Dio con tutto il cuore, quale motivazione per osservare tutti gli altri, inclusa la legge della consacrazione, suggerendo il fatto che l’amore di Dio fosse la ragione principale alla base della pratica. Ai primi Santi fu insegnato che consacrare significava rendere sacre le loro proprietà utilizzandole per l’opera del Signore, incluso l’acquisto di terreni su cui edificare la Nuova Gerusalemme e coronarla con un tempio. La legge rivelò che la consacrazione riguardava tanto il ricevere quanto il dare, poiché il Signore promise che i Santi fedeli avrebbero ricevuto “[il] sufficiente per sé e per l[e] [loro] famigli[e]” qui e “salvezza” nella vita a venire7.

La legge spiegava chiaramente che la consacrazione non prevedeva il possesso comunitario della proprietà, ma richiedeva piuttosto ai membri disposti a osservare questa legge di riconoscere che il Signore era il proprietario di ogni cosa e che ciascun Santo doveva essere un solerte “intendente sulle sue proprietà”8, dunque responsabile dinanzi al vero proprietario: il Signore, il quale richiedeva ai Santi di offrire liberamente il proprio surplus al Suo magazzino, al fine di utilizzarlo per alleviare la povertà e edificare Sion9.

La fede dei convertiti dell’Ohio nelle rivelazioni di Joseph li spinse ad allineare le proprie pratiche religiose al piano rivelato del Signore. Come riporta la storia manoscritta di Joseph: “Il programma di ‘beni comuni’, in vigore nell’organizzazione denominata ‘la famiglia’, i cui membri per lo più avevano abbracciato il Vangelo eterno, fu prontamente abbandonato in favore della legge perfetta del Signore”10.

Con il passare del tempo, il vescovo Edward Partridge attuò la legge al meglio delle sue possibilità, e i Santi desiderosi di osservarla firmarono degli atti con i quali consacravano le loro proprietà alla Chiesa. Tuttavia, l’obbedienza alla legge era volontaria e alcuni Santi si rifiutarono di farlo. Altri ancora non erano istruiti e molti erano dispersi in vari luoghi.11 Alcuni Santi ribelli portarono persino la legge in tribunale, con un conseguente miglioramento della sua formulazione linguistica e modifiche nel modo in cui veniva praticata.

Alcuni altri tra i primi Santi compresero che i principi eterni della legge — ovvero il libero arbitrio, l’intendenza e la responsabilità dinanzi a Dio — potevano essere applicati in situazioni mutevoli, come quando Leman Copley decise di non consacrare la propria fattoria a Thompson, in Ohio, costringendo i Santi ivi radunati a spostarsi in Missouri per osservare la legge, oppure quando dei facinorosi scacciarono i Santi dalla Contea di Jackson, nel 1833, ponendo fine alla pratica secondo cui il vescovo conferiva e riceveva gli atti di consacrazione, ma non alla legge di per sé. Proprio come la legge della consacrazione, seppur rivelata nel febbraio 1831, non aveva avuto inizio allora, così essa non terminò quando qualcuno si rifiutò di obbedire e altri furono ostacolati nei loro sforzi. Il presidente Gordon B. Hinckley insegnò che “la legge del sacrificio e la legge della consacrazione non sono state annullate e sono ancora in vigore”12.

Risposte a domande varie

Oltre a esporre la legge della consacrazione, la rivelazione forniva risposte a molte domande rilevanti per la Chiesa a quel tempo. Joseph e gli anziani riuniti nel febbraio 1831 allo scopo di ricevere la rivelazione chiesero in primo luogo se la Chiesa dovesse “radunarsi in un sol luogo, oppure continuare in congregazioni separate?” Il Signore rispose con le parole che ora costituiscono, in sostanza, i primi dieci versetti di Dottrina e Alleanze 42, chiamando gli anziani a predicare il Vangelo in coppia, a proclamare la parola come angeli, a invitare tutti al pentimento e a battezzare tutti coloro che avessero voluto. Radunando da ogni regione i Santi all’interno della Chiesa, gli anziani si sarebbero preparati per il giorno in cui il Signore avrebbe rivelato la Nuova Gerusalemme. Allora, disse il Signore, “po[trete] essere radunati in uno”13.

Il Signore, in seguito, rispose a una domanda che aveva turbato il mondo cristiano per secoli: la chiesa di Cristo è un’istituzione ordinata e autorevole, oppure una libera manifestazione dello Spirito e dei Suoi doni? Alcuni asserivano con toni eccessivi di possedere doni spirituali, mentre altri reagivano in modo eguale e opposto, eliminando completamente la spontaneità dello Spirito in favore di regole rigide. Questo dilemma era presente agli inizi della Chiesa in Ohio e il Signore rispose mediante numerose rivelazioni, inclusa questa legge. La legge non concepiva la Chiesa né come rigidamente organizzata, né come libera di seguire lo Spirito; piuttosto, essa comandava che i predicatori fossero ordinati da coloro i quali erano noti alla Chiesa come detentori dell’autorità, che insegnassero le Scritture e che lo facessero mediante il potere dello Spirito Santo14.

Altre parti della legge ribadivano e commentavano i comandamenti rivelati a Mosè15, includendo inoltre promesse di ulteriori rivelazioni a condizione che i Santi si dimostrassero fedeli a ciò che avevano già ricevuto, incluso l’incarico di condividere il Vangelo16.

“In che modo”, si chiesero gli anziani, si sarebbero presi cura delle “loro famiglie, mentre proclama[vano] il pentimento o [erano] altrimenti impegnati al servizio della Chiesa?”17. Il Signore rispose con quelli che ora sono i versetti 70–73, poi ulteriormente approfonditi in altre rivelazioni, ora incluse in Dottrina e Alleanze 72:11–14 e 75:24–28. Questo concetto fu chiarito ancora una volta nell’edizione del 1835 di Dottrina e Alleanze.

Le prime versioni della legge includono anche brevi risposte a due domande aggiuntive: se la Chiesa dovesse condurre affari — in modo particolare contrarre debiti — con persone non appartenenti alla Chiesa e che cosa avrebbero dovuto fare i Santi per accogliere chi giungeva dall’Est. Le risposte sono state tolte dalle versioni successive del testo, forse perché DeA 64:27–30 risponde alla prima domanda, mentre la risposta alla seconda è così specifica per quel luogo e quel tempo passati da essere probabilmente considerata poco importante per le generazioni future.18

“Come agire sui punti della mia legge”

Durante quello stesso mese (febbraio 1831), Joseph ricevette quella che divenne Dottrina e Alleanze 43, la quale gli comandava di riunire un consiglio al fine di “istrui[rsi] e […] edific[arsi] gli uni gli altri, per poter sapere come agire e come dirigere la mia chiesa, come agire sui punti della mia legge e dei miei comandamenti, che io ho dato”19. Con questo comandamento in mente, Joseph convocò una riunione di sette anziani della Chiesa per decidere come agire nei casi disciplinari relativi alla legge di castità rivelata nella legge20 e in che modo la Chiesa dovesse applicare la legge nelle varie situazioni, dall’omicidio alle offese. Queste ulteriori norme furono aggiunte alle versioni a stampa della “Legge” e ora comprendono i versetti 74–93 di Dottrina e Alleanze 42.

La legge, insieme agli “Articoli e alleanze” costitutivi della Chiesa (ora Dottrina e Alleanze 20), organizzarono la Chiesa in rapida crescita secondo un corpo normativo unico, accomunando tutte le varie piccole congregazioni nell’insegnamento e nella pratica religiosa. Questo dimostra come il Signore abbia rivelato, riveli e rivelerà ancora la Sua volontà ai Santi. Dal chiarire alcune parti della legge data a Mosè allo specificare come i Santi nel 1831 dovessero applicarla alle proprie circostanze, fino al promettere ulteriori rivelazioni se fossero state ricercate e necessarie in futuro, questo documento vivo continua a fungere da legge della Chiesa di Gesù Cristo.

  1. Joseph Smith lettera a Martin Harris, 22 febbraio 1831, 1, josephsmithpapers.org.

  2. “Revelation, 2 January 1831 [D&C 38]”, in Revelation Book 1, 52, josephsmithpapers.org; vedere anche Dottrina e Alleanze 38:32.

  3. Joseph Smith, “History, 1838–1856, volume A-1 [23 December 1805–30 August 1834]”, 93, josephsmithpapers.org.

  4. “John Whitmer, History, 1831–ca 1847”, 11, josephsmithpapers.org.

  5. “Revelation, 4 February 1831 [D&C 41]”, in Revelation Book 1, 61, josephsmithpapers.org; vedere anche Dottrina e Alleanze 41:3.

  6. “John Whitmer, History, 1831–circa 1847,” 12.

  7. “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 3, josephsmithpapers.org; vedere anche Dottrina e Alleanze 42:32.

  8. “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 3.

  9. Vedere “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 3, 4.

  10. Joseph Smith, “History, 1838–1856, volume A-1 [23 December 1805–1830 August 1834]”, 93.

  11. Vedere “John Whitmer, History, 1831–circa 1847,” 17.

  12. Gordon B. Hinckley, Teachings of Gordon B. Hinckley (Salt Lake City: Deseret, 1997), 639.

  13. “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 1–2.

  14. Vedere “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 2.

  15. Vedere “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 2–3.

  16. Vedere “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 4-5.

  17. “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 5.

  18. Una domanda fu: “Fino a che punto la volontà del Signore desidera che facciamo affari con il mondo e come dobbiamo condurre i nostri rapporti con loro?” La risposta fu: “Voi non contrarrete alcun debito con loro e ancora gli Anziani e il Vescovo si riuniranno in consiglio e faranno quanto sarà necessario secondo le indicazioni dello Spirito”. L’altra domanda fu: “Quali preparativi faremo per i nostri Fratelli che vengono dall’Est e quando [in un altro manoscritto si chiede: dove] e come?” Il Signore rispose: “Saranno nominati tanti quanti sarà necessario per assistere il Vescovo nell’ottenere dei luoghi affinché possano stare insieme il più possibile e come diretti dal santo Spirito” (“Revelation, 9 February 1831, [D&C 42:1–72],” 6).

  19. Joseph Smith, “History, 1838–1856, volume A-1 [23 December 1805–30 August 1834],” 101; vedere anche Dottrina e Alleanze 43:8–9.

  20. Vedere “Revelation, 9 February 1831 [D&C 42:1–72],” 2–3.