Storia della Chiesa
La fede e la caduta di Thomas Marsh


“La fede e la caduta di Thomas Marsh”, Rivelazioni nel contesto (2016)

“La fede e la caduta di Thomas Marsh”, Rivelazioni nel contesto

La fede e la caduta di Thomas Marsh

DeA 31, 112

Dagli archivi della Chiesa, poche storie sono state usate tanto spesso come monito come quella relativa alla vita di Thomas B. Marsh. Dopo essere stato il primo a servire come presidente del Quorum dei Dodici Apostoli, nel 1838 Marsh lasciò la Chiesa per poi pentirsene e ritornare alla piena attività nel 1857. L’importanza del suo ruolo agli albori della Chiesa è dimostrata da due rivelazioni contenute in Dottrina e Alleanze rivolte esclusivamente a lui e da altre quattro in cui egli ricevette istruzioni ben precise.1

Marsh “[scappò]” di casa a quattordici anni e, fino all’età di circa vent’anni, si guadagnò da vivere svolgendo vari lavori nel Vermont e a New York. Una volta sposato, si stabilì a Boston trovando lavoro presso una fonderia di caratteri dove rimase per diversi anni. Studiò la Bibbia e varie confessioni religiose ma si sentì ispirato a credere che “sarebbe sorta una nuova Chiesa che avrebbe avuto la verità nella sua purezza”.2

Nel 1829, Marsh “[sentì] che lo spirito di Dio [gli] avesse comandato di effettuare un viaggio verso l’ovest”. Assieme a un amico intraprese così un viaggio verso la parte ovest dello stato di New York dove rimase per tre mesi. A un certo punto del viaggio, una donna chiese se avesse “sentito parlare del libro d’oro trovato da un giovane di nome Joseph Smith”. Marsh “divenne molto ansioso di sapere di più a riguardo” e si recò a Palmyra. Li vi trovò Martin Harris nella tipografia di E.B. Grandin, dove erano appena state stampate le prime sedici pagine del Libro di Mormon. Poiché Joseph Smith si trovava ad Harmony, Pennsylvania, Harris portò Marsh da Oliver Cowdery, “il quale”, scrive Marsh, “ mi diede tutte le informazioni che desideravo riguardo al libro”.

Essendo “molto felice” di tutto ciò di cui era venuto a conoscenza, Marsh tornò alla sua casa di Boston e riferì alla moglie su quanto di nuovo aveva appreso, la quale pure credette che venisse da Dio. Marsh scrisse: “Per quasi un anno da allora, continuai a scambiarmi delle lettere con Oliver Cowdery e Joseph Smith jr, preparandomi a spostarmi verso l’ovest”3.

“Avendo appreso per corrispondenza che la Chiesa di Gesù Cristo era stata organizzata il 6 aprile 1830”, egli continuò, “mi trasferii a Palmyra, contea di Ontario, nel settembre seguente, e mi recai nella casa di Joseph Smith sr con tutta la mia famiglia. Quel mese fui battezzato da David Whitmer, nel lago Cayuga, e a distanza di pochi giorni venni ordinato anziano da Oliver Cowdery e sei anziani, nella casa di Whitmer padre”.4

Più avanti in quello stesso mese, venne tenuta la seconda conferenza della Chiesa a Fayette, New York. Nel corso della conferenza, Joseph Smith ricevette delle rivelazioni per quattro persone, una delle quali rivolta a Thomas Marsh, riportata in Dottrina e Alleanze 31.5

La rivelazione è ricca di contenuti: alcune parole sono simili alle altre prime rivelazioni, mentre alcune promesse e istruzioni sono rivolte personalmente a Marsh e alla sua famiglia. A Marsh fu detto che lui e la sua famiglia, “sì i tuoi piccoli”, sarebbero stati benedetti. A quel tempo aveva tre figli, di cui il più grande aveva nove anni. Marsh fu chiamato a svolgere una missione e gli venne detto che i suoi peccati gli erano stati perdonati. Gli fu consigliato di essere paziente, di non insultare, di pregare sempre e di prestare attenzione al Consolatore.

La rivelazione contiene una promessa interessante: “Ecco io ti dico che tu sarai un medico per la Chiesa, ma non per il mondo, poiché essi non ti accoglieranno”6. Che cosa significa tale titolo? Si trattava di un riconoscimento quale dottore per aiutare i membri afflitti da problemi fisici, o forse, in un senso più religioso, di una chiamata a ministrare e a guarire spiritualmente i bisognosi? In due sole occasioni si fa menzione di Marsh che presta aiuto a membri affetti da disturbi fisici7; egli non possedeva alcuna preparazione specifica in campo medico. L’appellativo di “medico dell’anima” risale all’epoca di Socrate, e, per centinaia di anni, altre chiese hanno usato titoli simili come, per esempio, “dottore per la chiesa” o “dottore della chiesa”. L’ultima parte del versetto che recita, “ma non per il mondo, poiché essi non ti accoglieranno”, aggiunge ambiguità.

Un fedele servitore

Vi sono ampi riscontri del fatto che per diversi anni Thomas Marsh seguì umilmente i consigli che ricevette. Fu ordinato sommo sacerdote nel 1831 e svolse delle missioni nel 1831 e nel 1832. Nel 1832 si trasferì con la sua famiglia a “Sion” (contea di Jackson, Missouri), stabilendosi nei pressi del grande fiume Big Blue dove venne chiamato a servire come presidente del Ramo di Big Blue. Insieme ad altri membri della Chiesa, fu costretto ad abbandonare la contea di Jackson nel 1833 e si trasferì per l’inverno nella contea di Lafayette, per poi proseguire verso la contea di Clay. Nel 1834 fu chiamato come membro del Sommo Consiglio nel Missouri e fu designato, assieme ad altri, per ricevere un’investitura di potere spirituale nella casa del Signore a Kirtland, Ohio, che allora era in costruzione.8

“In accordo con la rivelazione”, nel gennaio del 1835 Marsh si mise in viaggio verso Kirtland predicando lungo il cammino e arrivando nel mese di aprile.9 A sua insaputa durante quel viaggio, nel mese di febbraio egli venne chiamato a far parte del Quorum dei Dodici Apostoli che era stato appena organizzato.10 Venne ordinato nel quorum poco dopo il suo arrivo a Kirtland.11 Per anzianità e rivelazione, venne nominato presidente del quorum, sebbene fosse relativamente ancora un giovane di circa trentacinque anni.12

Il mese successivo, Marsh e altri membri dei Dodici partirono per una missione negli stati orientali e tornarono a settembre. Nel corso dell’autunno e dell’inverno, frequentò la scuola degli anziani e la scuola di ebraico a Kirtland, partecipando ai preparativi spirituali in vista dell’attesa investitura che avrebbe seguito la dedicazione della casa del Signore a Kirtland. Il 27 marzo 1836 Marsh partecipò alla cerimonia di dedicazione, come pure all’assemblea solenne tenutasi tre giorni dopo. Il mese successivo egli iniziò il lungo viaggio per tornare dalla sua famiglia nel Missouri, predicando lungo la via. Da luglio fino a settembre, visitò i rami della Chiesa nell’Illinois, nel Kentucky e nel Tennessee.

Sorgono dei problemi

Entro l’anno successivo, i rapporti trai i membri dei Dodici Apostoli si deteriorarono in modo significativo. Fu un periodo di crescenti contese e di insoddisfazione all’interno della Chiesa a Kirtland. L’immaturità e l’inesperienza tra i Dodici, uniti a una mancanza di modelli recenti da seguire e il disaccordo sui loro ruoli, come pure sugli scopi e sui limiti della loro autorità, causarono discordia.13 Tali problematiche furono aggravate dalla lontananza e dalle difficoltà di comunicazione, dato che alcuni risiedevano a Kirtland e alcuni nel Missouri, e spesso alcuni membri del quorum di entrambi i luoghi venivano chiamati a servire delle missioni altrove.

Sperando di rafforzare l’unità del quorum, Marsh ritornò a Kirtland nel mese di luglio solo per scoprire che alcuni apostoli erano partiti per svolgere una missione in Gran Bretagna e diversi altri erano andati in apostasia. Al fine di ricevere consiglio, Marsh visitò Joseph Smith il quale pronunciò una rivelazione a lui rivolta ora contenuta in Dottrina e Alleanze 112. La rivelazione fu una fonte di grande guida e conforto per Marsh, come pure un severo ammonimento. A Marsh fu detto: “Tutti i tuoi peccati ti sono perdonati” e “io, il Signore, ho una grande opera da farti fare”. Inoltre, il Signore disse a Marsh: “Io conosco il tuo cuore e ho udito le tue preghiere. […] Tu sei l’uomo che ho scelto per detenere le chiavi del mio regno fra tutte le nazioni, (per quanto concerne i Dodici)”, e “vedete quanto grande è la vostra chiamata”. Tuttavia, gli fu anche detto che vi erano alcune cose nella sua vita “delle quali io, il Signore, non ero compiaciuto”. Il Signore consigliò Marsh di essere “fedele […] dinanzi a me” e, assieme ai Dodici, di “non [esaltarsi e non ribellarsi] contro il mio servitore Joseph” ma di “[purificare] il vostro cuore” in preparazione per la proclamazione del Vangelo. La rivelazione includeva anche la promessa spesso citata: “Sii umile, e il Signore Iddio ti condurrà per mano e darà risposta alle tue preghiere”?14

Per un periodo i rapporti tra i Dodici migliorarono e a luglio, Marsh, Joseph Smith e altri partirono per svolgere una missione in Canada.15 Dopo essere tornato a Far West, nel Missouri, Marsh continuò a sforzarsi di rafforzare la Chiesa mostrando di sostenere Joseph Smith.16 La famiglia di Marsh ricevette un duro colpo nel maggio seguente, quando James, il figlio secondogenito, morì all’improvviso dopo una breve malattia all’età di 14 anni.17 Joseph Smith tenne il suo sermone funebre.

L’allontanamento

Nel giro di pochi mesi, Marsh, come molti altri, cadde preda di uno spirito di apostasia. Era tra i molti Santi degli Ultimi Giorni che cominciarono a risentirsi per le crescenti violenze tra i membri della Chiesa e i loro concittadini del Missouri. Ad acuire ulteriormente il suo malcontento fu il famigerato episodio dello “strato di panna”, avvenuto nell’agosto o nel settembre 1838 tra la moglie, Elizabeth, e Lucinda Harris, moglie di George W. Harris. Secondo George A. Smith, la donna si era detta d’accordo a scambiare il latte delle loro mucche per fare del formaggio. Contrariamente a quanto pattuito, prima di inviare il resto del latte a Lucinda, Elizabeth, si dice, tenesse per se lo strato di panna — la parte più ricca del latte che si forma in superficie. Secondo quanto riportato da Smith, la questione venne portata all’attenzione del quorum degli insegnanti, poi a quella del vescovo e, in fine, a quella del sommo consiglio, ognuno dei quali trovarono che Elizabeth fosse in difetto. Non soddisfatto, Marsh fece appello alla Prima Presidenza, che si mostrò in accordo con le decisioni precedenti. Sentendosi ulteriormente offeso per questa catena di eventi ed essendo già molto frustrato, si dice che Marsh avesse dichiarato che “avrebbe difeso la persona di sua moglie, anche se fosse dovuto andare all’inferno per questo”.18

Durante l’autunno del 1838, assieme alla sua famiglia, Marsh lasciò Far West e cominciò a opporsi attivamente ai Santi. Egli fece una deposizione giurata nell’ottobre 1838 che spiegava nel dettaglio le sue preoccupazioni in merito ad atti di violenza che presumeva che i membri della Chiesa stessero pianificando o stessero per effettuare ai danni degli abitanti delle contee di Caldwell e Daviess. L’affidavit dichiarava altresì il suo timore che “tutti i mormoni che, in caso di difficoltà con i cittadini, si fossero rifiutati di prendere le armi, sarebbero stati fucilati o messi a morte”, e che “non un dissidente mormone avrebbe lasciato vivo la contea di Caldwell”.19 Orson Hyde appose la sua firma a sostegno delle dichiarazioni di Marsh.

Sebbene quando la dichiarazione di Marsh fu portata alle autorità del Missouri costituisse solo una prova parziale contro i Santi, George A. Smith in seguito dichiarò: “Questa deposizione giurata portò a un ordine di sterminio da parte del governo del Missouri, che costrinse circa 15.000 Santi ad abbandonare le loro case e abitazioni, e determinò la morte di migliaia di loro a causa delle sofferenze a cui li espose tale ordine”.20 Rinnegato da colui che era stato suo amico e sostenitore, Joseph Smith si espresse duramente contro la deposizione giurata lunga due pagine di Marsh, dichiarando che conteneva “tutte le più vili calunnie, diffamazioni, bugie e menzogne che il suo cuore malvagio potesse immaginare verso di me e la Chiesa”.21

I sentimenti di amarezza che Marsh nutriva nei confronti della Chiesa lo tennero lontano per quasi due decenni. A metà del decennio tra il 1850 e il 1860, dopo aver perso sua moglie ed essendo affetto da problemi di salute, Marsh decise di riunirsi alla Chiesa. La sua umiltà, il suo rimorso e il suo pentimento sembrarono essere sinceri. In una lettera a Heber C. Kimball a Salt Lake City, Marsh mostrò il suo rimorso scrivendo: “Il Signore poteva tirare avanti bene anche senza di me e non ha perso nulla dal mio allontanamento dalla Chiesa; ma, oh, che cosa ho perso io?!” Inoltre Marsh spiegò che egli aveva “incontrato George W. Harris e tra noi c’è stata una riconciliazione”.22

Dopo l’arrivo di Marsh a Salt Lake City nel settembre 1857, Brigham Young gli permise di tenere un discorso pubblico ai Santi. Con una voce flebile, Marsh ripercorse la sua apostasia chiedendo perdono:

“Spesso ho desiderato sapere come ha avuto inizio la mia apostasia, e sono giunto alla conclusione che devo aver perso lo Spirito del Signore dal mio cuore.

Quindi mi sono chiesto: ‘Come e quando hai perso lo Spirito?’ Divenni geloso del Profeta, quindi la mia mente fu accecata trascurando tutto ciò che era giusto e iniziai a spendere tutto il mio tempo alla ricerca del marcio, e poi, quando il diavolo cominciò a condurmi, per la mia mente carnale fu facile ribellarsi dando sfogo ai sentimenti di rabbia, gelosia e ira. Dentro di me ero pieno di rabbia e di collera; e avendo perso lo Spirito del Signore, come dicono le Scritture, fui accecato, […] ero furioso e volevo che tutti quanti lo fossero”.23

Dopo che Marsh ebbe parlato, Brigham Young chiese un voto di riammissione alla piena attività di Marsh come membro della Chiesa e non una una mano fu alzata per esprimere un voto contrario.24

  1. Vedere “Revelation, September 1830–F [D&C 31]” e “Revelation, 23 July 1837 [D&C 112],” josephsmithpapers.org; vedere anche Dottrina e Alleanze 31; 112; 56:5; 75:31; 118:2.

  2. Thomas B. Marsh, “History of Thos. Baldwin Marsh, Written by himself in Great Salt Lake City, November, 1857,” Deseret News, vol. 8, no. 3 (24 marzo 1858), 18.

  3. Marsh, “History of Thos. Baldwin Marsh,” 18.

  4. Marsh, “History of Thos. Baldwin Marsh,” 18.

  5. “Revelation, September 1830–F [D&C 31],” in Revelation Book 1, 43–44, josephsmithpapers.org.

  6. “Revelation, September 1830–F [D&C 31],” 44; sillabazione standardizzata, vedere anche Dottrina e Alleanze 31:10.

  7. Vedere Marsh, “History of Thos. Baldwin Marsh,” 18; i riferimenti includono “Verso la mezzanotte mi fu chiesto di andare a medicarli, […] quindi vi trovai il fratello Blackslee, ma purtroppo non c’era più niente da fare. Morì il giorno dopo. […] Fui chiamato dal fratello Joseph Knight, che era molto malato per via di un flusso di sangue. Con l’assistenza di mia moglie, mi occupai di lui fedelmente; riuscì a superare la malattia e presto guarì”. Entrambi questi avvenimenti sembrano essersi verificati nel 1832.

  8. Vedere “Minute Book 2,” 42, josephsmithpapers.org.

  9. Marsh, “History of Thos. Baldwin Marsh,” 18.

  10. See “Record of the Twelve, 14 February–28 August 1835,” 1, josephsmithpapers.org.

  11. Veere “Record of the Twelve,” 5, josephsmithpapers.org.

  12. “In verità ti dico, mio servitore Thomas: tu sei l’uomo che ho scelto per detenere le chiavi del mio regno fra tutte le nazioni, per quanto concerne i Dodici” (“Revelation, 23 July 1837 [D&C 112],” 73, josephsmithpapers.org; vedere anche Dottrina e Alleanze 112:16).

  13. La discordia e i contrasti raggiunsero un tale livello da portare, in frangenti diversi, nove dei primi Dodici Apostoli a lasciare la Chiesa, e alcuni non vi fecero più ritorno. Per un approfondimento su questi argomenti, consultare Ronald K. Esplin, The Emergence of Brigham Young and the Twelve to Mormon Leadership, 1830–1841 (Provo: UT: Joseph Fielding Smith Institute for Latter-day Saint History; BYU Studies, 2006).

  14. “Revelation, 23 July 1837 [D&C 112],” in Joseph Smith, Journal, March–September 1838, 72–74, josephsmithpapers.org; punteggiatura standardizzata.

  15. Marsh, “History of Thos. Baldwin Marsh,” 18.

  16. Vedere Esplin, The Emergence of Brigham Young and the Twelve to Mormon Leadership, 324, che dice: “Sebbene la maggior parte dei dissidenti del Missouri non si fosse ancora distaccata apertamente da Smith, i dirigenti del Missouri fedeli al profeta non erano inconsapevoli di ciò che stava accadendo. Guidati da Thomas Marsh, essi decisero di resistere alla ribellione fino all’arrivo di Joseph Smith”.

  17. Elders’ Journal, July 1838, 48, josephsmithpapers.org.

  18. Vedere George A. Smith, in Journal of Discourses, 3:283–84; George A. Smith fornì il resoconto completo di questa storia citata spesso a Salt Lake City, il 6 aprile 1856. Smith la introdusse dicendo che “a volte capita che da una questione piccola ne scaturisce qualcosa di estremamente importante”.

  19. La deposizione giurata di Marsh inoltre dichiarava: “Il piano del detto Smith, il profeta, è di conquistare questo stato, inoltre, egli proclama al suo popolo di voler conquistare gli Stati Uniti, e, infine, il mondo intero”(documento contenente la corrispondenza, gli ordini, ecc, in merito ai problemi con i Mormoni e la prova fornita davanti all’Onorevole Austin A. King, Giudice del quindi circuito giudiziario dello stato del Missouri, presso il tribunale di Richmond, in una corte criminale, il 12 novembre 1838, nel processo contro Joseph Smith jr e altri, per alto tradimento e altri crimini contro lo stato [Fayette, Missouri: Boon’s Lick Democrat, 1841], 57–59).

  20. George A. Smith, in Journal of Discourses, 3:284.

  21. “History, 1838–1856, volume B-1 [1 September 1834–2 November 1838],” 838, josephsmithpapers.org.

  22. Thomas B. Marsh lettera a Heber C. Kimball, 5 maggio 1857, Biblioteca di storia della Chiesa, Salt Lake City; vedere anche Lyndon W. Cook, “‘I Have Sinned Against Heaven, and Am Unworthy of Your Confidence, But I Cannot Live without a Reconciliation’: Thomas B. Marsh Returns to the Church,” BYU Studies, vol. 20, no. 4 (Summer 1980), 389–400.

  23. Thomas B. Marsh, in Journal of Discourses, 5:206–7.

  24. Brigham Young, Journal of Discourses, 5:209.