Storia della Chiesa
James Covel e le ‘cure del mondo’


“James Covel e le ‘cure del mondo’” Rivelazioni nel contesto (2016)

“James Covel e le ‘cure del mondo’” Rivelazioni nel contesto

James Covel e le “cure del mondo”

DeA 39, 40

Di tutte le parabole di Gesù, nessuna illustra il carattere precario dell’essere discepoli cristiani in maniera più potente della parabola del seminatore (vedere Matteo 13:3–23). Nella storia, tutti i semi partono con un grande potenziale di crescita, ma non tutti sono piantati in un terreno abbastanza fertile da sviluppare tale potenziale. I semi che cadono in un buon terreno ottengono il nutrimento necessario per sviluppare un apparato radicale profondo ed esteso, e quindi rendere trascurabili gli ostacoli alla loro crescita. Altri semi non sono altrettanto fortunati. Alcuni cadono lungo la strada e sono strappati via dal maligno (la parola di Dio non è compresa pienamente). Altri ancora cadono su un terreno roccioso e, privi delle radici adeguate, appassiscono sotto il torrido sole della tribolazione. Infine, altri semi cadono fra le spine. Gesù paragona le difficoltà di questi semi a coloro che odono la Parola ma sono soffocati dalla falsità delle ricchezze e delle “cure mondane” (Matteo 13:22).

Dottrina e Alleanze 39 e 40 utilizzano il significato di questa parabola per raccontare la storia di James Covel, un pastore metodista che mostrò per la Chiesa un interesse intenso ma effimero. Come i semi della storia, all’inizio Covel aveva un grandissimo potenziale. Nato intorno al 1770 a Chatham, in Massachusetts, da un pastore Battista e una madre metodista, nel 1791 Covel divenne un predicatore itinerante della Chiesa Metodista Episcopale. Egli percorse tutta Litchfield e le zone limitrofe, nel Connecticut, e infine si sposò e si stabilì a Poughkeepsie, nello stato di New York.1

Nell’ambiente metodista, Covel era conosciuto come un uomo solido e affidabile. Negli anni venti del 1800, egli divenne un dirigente del Movimento riformista metodista (i metodisti riformati sorsero per contestare l’attaccamento alle cose del mondo che videro entrare nella loro chiesa quando la corrente principale del Metodismo cominciò ad abbandonare l’esercizio dei doni spirituali). Prima di convertirsi al mormonismo, Brigham Young, Wilford Woodruff e John Taylor, tra gli altri, si consideravano metodisti riformati. Nel 1826 Covel fu nominato presidente della Conferenza della società metodista di New York, un gruppo di metodisti dissidenti che organizzarono una serie di piccoli rami distaccati. In seguito lavorò come agente letterario nella città di New York per il materiale pubblicato da riformatori che facevano parte del movimento.

Quando nel gennaio del 1831 partecipò a una conferenza dei Santi degli Ultimi Giorni a Fayette, New York, Covel predicava nelle zone intorno a Richmond, a 72 chilometri a est di Fayette. La Chiesa stava per lasciare New York, poiché era già stata ricevuta per rivelazione la direttiva di stabilirsi in Ohio (vedere DeA 37:3).

A Covel colpirono più gli insegnamenti della Chiesa che non l’ordine di trasferirsi. Di fatto, egli sembrava pronto a convertirsi. Egli rimase un paio di giorni a parlare con i dirigenti della Chiesa e fece alleanza con Dio di obbedire alla chiamata a pentirsi e di essere battezzato (DeA 40:2).2

Il 5 gennaio 1831, Joseph Smith ricevette la rivelazione di invitare Covel a unirsi ai santi e di trasferirsi in Ohio. La rivelazione dice: “Tu sei chiamato a lavorare nella mia vigna e a edificare la mia chiesa”3. Tale linguaggio avrebbe confortato ogni predicatore metodista, ma il versetto successivo portava delle difficoltà: “In verità ti dico: non sei chiamato ad andare nei paesi dell’Est, ma sei chiamato ad andare nell’Ohio”.4 Covel aveva predicato per quarant’anni nel nord-est dello stato di New York, e ora gli veniva chiesto di andare a predicare nella direzione opposta.

La rivelazione del 5 gennaio avvertì Covel che in passato egli aveva già “respinto” il Signore. Come il seme che cade tra le spine, Covel aveva permesso che “le cure del mondo” soffocassero il seme che il Signore aveva voluto piantare.5

Covel sapeva che lo spostamento a ovest avrebbe significato interrompere i profondi e numerosi rapporti che aveva creato durante la sua carriera. Due dei suoi figli erano predicatori metodisti e gli anni di lavoro trascorsi nella città di New York lo avevano messo in contatto con gli esponenti più forti del movimento. Avrebbe dovuto abbandonare tutto il prestigio accumulato nel corso della vita. Covel impiegò meno di quarantotto ore per decidere che non si sarebbe trasferito in Ohio. Una rivelazione successiva rese chiaro che Covel aveva rigettato la chiamata del Signore. Essa riportava che Covel “accolse la parola con gioia; ma subito Satana lo tentò, e il timore delle persecuzioni e le cure del mondo fecero sì che rifiutò la parola”6.

Superato il suo effimero interesse per la Chiesa, Covel tornò alla sua posizione precedente. Egli predicò e convertì al Metodismo molte persone nell’area settentrionale dello stato di New York fino al 1836, anno in cui si tornò a vivere a New York, dove rimase fino alla sua morte nel febbraio 1850. A quell’epoca i santi si erano già trasferiti ancora più a ovest, oltre le montagne rocciose, nell’arido Gran Bacino.

  1. I dettagli biografici contenuti nel presente articolo sono tratti da Christopher C. Jones, “Mormonism in the Methodist Marketplace: James Covel and the Historical Background of Doctrine and Covenants 39–40”, BYU Studies Quarterly vol. 51, n.1 (2012): 67–98.

  2. Vedere “Revelation, 6 January 1831 [D&C 40]”, in Revelation Book 1, 60, josephsmithpapers.org.

  3. Vedere “Revelation, 5 January 1831 [D&C 39]”, in Revelation Book 1, 59, josephsmithpapers.org.

  4. “Revelation, 5 January 1831 [D&C 39],” 59.

  5. “Revelation, 5 January 1831 [D&C 39],” 59; il testo originale “a causa del mondo” è stato cambiato in “le cure del mondo” nelle pubblicazioni moderne (vedere Dottrina e Alleanze 39:9).

  6. Vedere “Revelation, 6 January 1831 [D&C 40],” 60.